La elegante vetta che ha dato il nome ai Monti Sibillini è un belvedere sulle Gole dell’Infernaccio, la Valle del Lago, il Vettore e il Pizzo del Diavolo. La classica via normale della montagna include un passaggio attrezzato, e richiede sicurezza di piede sulla aerea cresta di discesa. Una nuova salita porta alla Cima di Vallelunga. L’itinerario tocca la grotta, franata e inaccessibile, dove secondo la tradizione viveva la maga. Il rifugio Monte Sibilla è chiuso da qualche anno, l’itinerario è sicuro, ma dalla cresta si vedono decine di frane. L’inutile strada che sale fino alla sella che separa le due vette ha creato un danno ambientale molto serio.

  • Dislivello: 670 metri
  • Tempo: 3.45 ore a/r
  • Difficoltà: EE
  • Periodo consigliato: da giugno a settembre

Da Montemonaco si sale in auto al rifugio Monte Sibilla (1520 m). Nei giorni festivi a volte funziona una navetta. Ci si incammina verso destra per ripide tracce, si ritrova la strada sterrata (la si può anche seguire, con percorso più comodo) e si prosegue sul sentiero (segnavia 156) che risale un vallone erboso fino a una sella (1710 m, 0.30 ore) tra il Monte Sibilla e il Monte Zampa. Qui ci si affaccia sulle Gole dell’Infernaccio e il Monte Priora, segnati dalle frane causate dal terremoto.
Il sentiero prosegue a sinistra, in parte sul filo di cresta e in parte sui prati alla sua sinistra. Dopo una sella e un gradino si raggiunge la base delle rocce della “Corona”, attrezzate con una catena. Si supera facilmente il passaggio, si sale per un prato e si raggiunge la Grotta della Sibilla, ostruita da massi crollati. Subito dopo è la cima (2175 m, 1.30 ore), belvedere su tutti i Sibillini.
Si riparte sulla cresta opposta a quella di salita (ancora segnavia 156). Scavalcata un’anticima ci si abbassa sul sottile crinale roccioso, aereo e a tratti esposto. Sugli speroni di roccia rossastra che si protendono verso le Gole dell’Infernaccio sono ben visibili delle fessure che potrebbero causare nuovi crolli.
Un tratto ripido porta a una cresta più comoda, poi con qualche saliscendi si raggiunge l’ampia sella (2120 m, 0.30 ore) tra il Monte Sibilla e la Cima di Vallelunga. Qui si piega a sinistra, e si segue in discesa la strada che ha deturpato la montagna. Il tracciato, noioso ma panoramico, scende con una lunga diagonale e poi con due tornanti.
Oltre un tratto franato (attenzione!) si lascia a destra un rifugio di pastori e si continua a mezza costa fino al rifugio (1.15 ore). Dalla sella 2120 m, si può salire in breve anche alla Cima di Vallelunga (2221 m, 0.45 ore a/r in più).

Stefano Ardito Vette dell’Appennino Centrale (Idea Montagna, 2019)
Stefano Ardito Sentieri del Parco dei Sibillini (Iter, 2017)