Ieri, 6 maggio 2020, la Regione Emilia-Romagna ha corretto (dopo sole 48 ore!) le sue norme sulla “attività motoria” e i relativi spostamenti, eliminando il divieto di attraversare i confini di Provincia. Una norma senza senso, vessatoria per gli appassionati di montagna che vivono a Ferrara e Ravenna. Una regola difficile da applicare anche per le forze di polizia, e che ora rimane in vigore solo in Liguria e nel Lazio.
Vale la pena notare che l’Emilia-Romagna, negli scorsi due mesi, ha affrontato un’emergenza legata al COVID-19 di dimensioni molto superiori a quelle della Liguria e al Lazio. A Bologna, però, qualcuno ha capito che imporre regole cervellotiche a chi frequenta la natura non ha nulla a che fare con l’uscita dall’emergenza, ma serve solo a stressare e vessare ulteriormente migliaia di persone che cercano di tornare, con rispetto per le regole e cautela, a una vita più normale.
Speriamo che la notizia dell’eliminazione di queste regole assurde arrivi presto, magari oggi stesso, anche dalla Regione Lazio. Speriamo, ma senza contarci troppo. La montagna e chi la pratica con rispetto, tra Roma, Viterbo, Rieti, Latina e Frosinone conta come il proverbiale due di coppe. Caro CAI, cara Federtrek, se ci siete battete un colpo! Caro presidente Zingaretti, cari funzionari della Regione Lazio, aridatece il Terminillo, il Lago della Duchessa e il Pizzo Deta!