Il Pellecchia, la cima più alta dei Lucretili, offre un ambiente solitario, un panorama che include il Terminillo (nella foto), il Gran Sasso e il Velino, ma anche la cupola di San Pietro e i Monti della Tolfa. Straordinaria la possibilità di avvistare le aquile che nidificano sul versante di Licenza. La traversata delle due vette è il percorso più bello possibile sulla montagna. Peccato per i cartelli sbagliati del Parco!

Dislivello: 620 metri
Tempo: 4.15 ore a/r
Difficoltà: E

Dall’ingresso di Monte Flavio si segue la Via Provinciale e, prima del ristorante Zi’ Peppe, si imbocca Via Monte Pellecchia. Si posteggia alla fine dell’asfalto e delle case (820 m). Si prosegue a piedi sulla sterrata (segnavia 312) che sale in un valloncello fino ai resti della chiesa della Madonna del Carmine (o delle Carbonere). Si va a sinistra a un bivio, e si sale fino a una carrareccia (1030 m, 0.30 ore) che proviene dalla Pineta.
La si segue in discesa fino alla sella di Valle del Prete e si risale al rifugio del Pastore (1015 m), dove termina. Si continua per un sentiero su dei pendii sassosi, entra nel bosco, traversa un vallone e piega a destra. Si sbuca in cresta alle doline dei Pozzi della Neve (1323 m), si rientra nel bosco, si scavalca un cocuzzolo e si sale alla vetta del Monte Pellecchia (1370 m, 1.30 ore), dove una lapide e un pezzo di elica ricordano una tragedia aeronautica del 1960.
Si riparte in discesa sul crinale (segnavia 312B), si scende a una sella, si aggira una dolina e si supera un crinale boscoso. Da un ometto si scende ancora, si lascia a destra una seconda dolina, e si risale al Pizzo Pellecchia (1331 m, 0.45 ore), affacciato su Civitella di Licenza.
Si torna brevemente indietro, poi si scende (segnavia 312B, ometti) per un crinale erboso verso il Monte Gennaro. Si costeggia una recinzione, si entra nel bosco e si scende a una strada sterrata e alla Forcella di Civitella (1114 m, 0.30 ore), senza nome sulla carta del Parco.
Si va a destra al primo di due bivii vicini, scendendo nella Valle Lopa (segnavia 312A). A un altro bivio si lascia il fondovalle e si continua a mezza costa traversando dei valloni e toccando la coda dell’aereo caduto. Tornati alla sella di Valle del Prete, si continua fino al punto di partenza (1.15 ore).