Le rocce del Corno Grande, da qualche giorno, sono più vicine ai ghiacci del Baltoro e alle nevi del K2. Nei giorni scorsi, una delegazione del Gilgit-Baltistan, un territorio pakistano che ospita il K2, il Nanga Parbat e tante altre magnifiche vette, è stata ricevuta ad Assergi dai responsabili del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga.
Nei colloqui ad Assergi, e nei sopralluoghi a Campo Imperatore, si è discusso di gestione del turismo, di promozione dell’economia locale e di molti altri temi. Il risultato è che i problemi delle aree protette del Karakorum sono almeno in parte gli stessi dei parchi dell’Appennino. E che l’esperienza maturata al Gran Sasso può essere utile anche nel cuore dell’Asia.
La missione, organizzata dall’UNDP, il programma dell’ONU per lo sviluppo, è stata finanziata dal Governo italiano attraverso l’associazione Ev-K2-CNR. Il punto centrale del progetto è lo sviluppo del Central Karakorum National Park, che include il ghiacciaio Baltoro e le sue vette. Nel Gilgit-Baltistan, che ha il 38% di territorio protetto, anche i parchi nazionali del Khunjerab e di Deosai.
La delegazione pakistana era composta da Shahid Zaman, Segretario del Gilgit-Baltistan per le Foreste, la Fauna e l’Ambiente, da Amanullah Khan in rappresentanza dell’UNDP, e dai funzionari Mehmood Ghaznavi, Sahibzada Irfanullah Khan e Sajid Hussain. Hanno fatto gli onori di casa Tommaso Navarra e Alfonso Calzolaio, rispettivamente presidente e direttore del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga.
Il 7 novembre, nella sede del Parco ad Assergi, si è svolto un lungo e approfondito incontro. L’indomani, nonostante il tempo pessimo (sul Gran Sasso è arrivata la prima neve!), la delegazione pakistana è stata accompagnata a Campo Imperatore a conoscere alcuni interventi del Parco.
Si tratta della riqualificazione del Lago Racollo, de gli interventi di rimboschimento e di stabilizzazione del terreno dopo gli incendi tra Fonte Vetica e Vado di Sole e della sistemazione dei sentieri che partono dall’Albergo di Campo Imperatore, con la chiusura delle scorciatoie per evitare il degrado del terreno.
La visita dei rappresentanti del Gilgit-Baltistan al più alto parco dell’Appennino si è chiusa con l’auspicio di un gemellaggio tra il Gran Sasso-Laga e le aree protette del Karakorum. Il viaggio degli amministratori pakistani proseguirà con incontri e visite nel Parco Nazionale del Gran Paradiso e al Parco Nazionale Svizzero.
Per me stato un onore accompagnare in queste giornate gli amici della delegazione pakistana, e ritrovare i dirigenti del Parco del Gran Sasso e Monti della Laga con cui il dialogo si era interrotto da qualche tempo. Congratulazioni e grazie a Jacopo Ardito per il prezioso contributo come accompagnatore e interprete, ad Assergi e in montagna.
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