Dislivello 410 m
Tempo: 3 ore a/r
Difficoltà: E

Da Guarcino si sale in auto al piazzale di Campo Catino (1795 m), in fondo al quale appare il Monte Viglio. Seguendo i segnavia si scende sul pianoro, e si piega a destra per una carrareccia che tocca la base di uno skilift, traversa un fosso, diventa più visibile e risale con due tornanti a un largo crinale ghiaioso (1874 m) ai piedi del roccioso Peschio delle Cornacchie.
Da un cartello, lasciata la carrareccia, si entra nel Parco dei Simbruini e si scende oltre il crinale (segnavia) per un sentiero che scavalca un crinale secondario, e poi scende con una ripida rampa nella conca ai piedi della parete del Peschio. Traversata una valletta erbosa (1810 m) si entra nella faggeta facendo attenzione alla segnaletica.
Il tracciato diventa più evidente, tocca i resti arrugginiti di vari cartelli del Sentiero dei Fiori, sale su terreno roccioso ed entra in piano nel Vallone del Pozzotello, che si risale verso la omonima Fonte (1852 m). Prima di raggiungerla si piega a sinistra, sul sentiero che aggira il Peschio delle Ciavole e raggiunge il Valico della Selvastrella (1866 m), dove la Via dei Lupi scende verso Morino.
Il sentiero continua a mezza costa, sale per un valloncello erboso e continua sulla cresta fino al Monte Crepacuore (1997 m, 1.30 ore), dove sono una nuova croce e un vecchio cippo di confine in pessime condizioni. Il panorama è vastissimo.
Al ritorno, tornati alla Fonte del Pozzotello, si sale per una ripida rampa ghiaiosa alla Sella del Pozzotello (1940 m), dove ci si riaffaccia sulla Ciociaria. Si scende per la strada sterrata, si sale a sinistra alla scultura del Cacciavento, poi si continua sul crinale, scavalcando il Monte Vermicano (1948 m) e tornando al punto di partenza (1.30 ore).