Noto tra gli alpinisti per la sua verticale parete Nord, il Monte Camicia si raggiunge comodamente per il sentiero che inizia dalla pineta di Fonte Vetica, su Campo Imperatore. Il percorso, a tratti monotono, è reso più emozionante dalle stelle alpine della Sella di Fonte Fredda, dagli incontri con i camosci, e dalla cresta dove ci si affaccia (attenzione!) sul grande vuoto della parete Nord. Dalla cresta che sale al Tremoggia si scopre il Dente del Lupo, un torrione di roccia friabile che offre uno degli ostacoli più arcigni ai collezionisti dei 2000 appenninici.
Dislivello: 960 m
Tempo: 5.15 ore a/r
Difficoltà: E, EE nel tratto finale
Periodo consigliato: da giugno a ottobre
Il posteggio di Fonte Vetica (1604 m) all’estremità orientale di Campo Imperatore, si raggiunge da Fonte Cerreto, Santo Stefano di Sessanio, Castel del Monte o Rigopiano per le strade che salgono all’altopiano. Si può anche posteggiare più in alto, accanto al nuovo rifugio.
Il sentiero (segnavia 252) sale lasciando a destra il vecchio rifugio e la Fonte Vetica (a sinistra sono il nuovo rifugio e un’area da pic nic), entra nella pineta e porta a un bivio dove si va a destra. Una ripida salita sul fianco di un valloncello porta ai pascoli della Sella di Fonte Fredda (1994 m), ricchi di stelle alpine. Verso destra, per una comoda cresta, si sale alla cima del Monte Siella (2027 m, 1.15 ore).
Tornati alla Sella di Fonte Fredda, si affronta direttamente la ripida dorsale erbosa (segnavia 254) che porta all’anticima e poi alla vetta del Monte Tremoggia (2350 m, 1 ora), da cui appaiono l’aguzzo Dente del Lupo e il selvaggio canalone del Gravone. Dalla Sella del Tremoggia (2331 m) il sentiero sale a mezza costa sulla sinistra e raggiunge il tracciato del Vallone di Vradda, che descriviamo in discesa.
Poco oltre, con la massima attenzione, ci si può alzare di pochi metri verso destra per affacciarsi (2470 m) sulla parete Nord del Camicia. Non ci sono difficoltà, ma l’esposizione è fortissima. Il sentiero segnato continua fino a una larga sella, poi sale per ghiaie verso sinistra fino alla cresta che forma la vetta del Monte Camicia (2564 m, 1 ora), belvedere verso Campo Imperatore, il Prena e la piramide del Corno Grande.
In discesa si ripercorre il sentiero di salita fino al bivio prima della Sella del Tremoggia. Qui si piega a destra, e ci si abbassa in diagonale per un monotono sentiero sulle ghiaie (segnavia 253 e 8A) affacciato sul fosso del Vallone di Vradda. Il torrione in alto a destra è il Masso del Camicia. Una lunga discesa a mezza costa porta a scavalcare un crinale. Delle rampe sassose dove il sentiero ha da anni bisogno di un restauro precedono dei prati e degli alberi abbattuti dalle valanghe. Tornati alla pineta, si raggiunge il punto di partenza (1.30 ore).
Stefano Ardito Vette dell’Appennino centrale (Idea Montagna, 2019)
Stefano Ardito Sentieri del Parco Gran Sasso-Laga (Iter, 2020)
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