Tra le sorprese antiche e medievali della Tuscia, una delle più spettacolari è la Piramide Etrusca, con i suoi gradini e le sue terrazze incisi su un gigantesco masso di tufo, e utilizzati oltre duemila anni fa per sacrifici di animali e altri riti. Un itinerario segreto e bellissimo, per celebrare il ritorno della primavera.
Dislivello: 240 m
Tempo: 3.15 ore
Difficoltà: E
Da Bomarzo si segue la strada per Viterbo, si piega a sinistra accanto a un serbatoio e si raggiunge il posteggio del campo sportivo (305 m, 1,5 km dal centro). Se si arriva dal raccordo Orte-Viterbo, il bivio è sulla destra.
Si imbocca una carrareccia che scende nella boscaglia, e piega a sinistra accanto a un terrazzo erboso affacciato sul Fosso del Rio. Tralasciati i sentieri per Santa Cecilia e quello per la Torre di Chia si piega a sinistra, per un viottolo pianeggiante e poi per una stradina.
Superato un quadrivio, si raggiunge un panoramico crinale. Qui si piega a destra, per un sentierino (rari segnavia bianco-rossi) che inizia da un lastrone roccioso con incise delle tombe, entra in una tagliata e la percorre in discesa. Dove questa finisce si continua verso destra, tra rocce e boscaglia, fino alla Piramide etrusca (190 m, 1 ora), dominata da pareti di tufo.
Si riparte per il sentiero segnato che scende dalla Piramide fino a un tracciato a mezza costa. Lo si segue verso destra, si costeggia in discesa un fosso, poi lo si traversa (130 m) e si sale ai resti dell’insediamento antico e medievale di Santa Cecilia. Delle tombe rupestri circondano i resti di una chiesa (210 m, 0.45 ore) costruita prima del Mille.
Un sentiero sale nel bosco, lascia a sinistra una tomba rivestita di muschio, poi piega a sinistra e riporta al terrazzo dell’andata (0.15 ore). Si continua a sinistra, verso la valle del Fosso il Rio e la Torre di Chia (270 m, 0.30 ore), appartenuta a Pier Paolo Pasolini. Si torna per la stessa via al terrazzo erboso, poi il sentiero dell’andata riporta al posteggio (0.45 ore).
Stefano Ardito Passeggiate ed escursioni a Roma e dintorni, Newton Compton 2020
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