Scrivere di orsi, in Italia, è un mestiere doloroso e frustrante. Nel lontano 1987, su “Airone”, ho raccontato di orsi ammazzati da pallettoni e altri vittime di trappole di cavo d’acciaio. C’erano anche delle foto terribili, di plantigradi sforacchiati e putrefatti.
Ho svelato i dati fasulli sulla consistenza della specie, ho denunciato la inutile guerriglia tra i ricercatori del Parco e quelli del Corpo Forestale. Speravo di essere utile agli orsi, invece si è scatenato un putiferio tra umani. Non ne ha fatto le spese chi aveva mentito sugli orsi ma Egidio Gavazzi, fondatore e primo direttore di “Airone”.
E gli orsi hanno continuato a morire. Anno dopo anno, su testate diverse, ho scritto dei bestioni uccisi dalle auto sulla statale Marsicana o dai treni della Sulmona-Carpinone (altro che “ferrovia dei parchi”!). Degli orsi uccisi da bocconi avvelenati e di quello morto a Tornimparte perché le reti della A24 (altro che “autostrada dei parchi”!) fanno schifo.
Ho riferito con gioia del ritorno dell’orso in Trentino, e dell’ottimismo dello zoologo Paolo Ciucci perché “tutte le femmine fertili di orso marsicano sono in zona sicura”. Ho scritto con noia dei convegni, e delle interminabili trattative tra gli enti.
Trent’anni fa, quando ho scoperto dei bracconieri nel versante laziale del Parco, io ho preso in mano la Nikon e uno di loro ha puntato il fucile. Dieci giorni dopo, proprio lì, i guardiaparco hanno fatto una retata.
In Trentino, dopo le feste iniziali, ho scritto delle catture e delle uccisioni colpose delle orse Jurka, Danika e K2J, ordinate da una politica incoerente e pavida. In Abruzzo, nel raccontare le tragedie (2010 e 2018) causate dalla vasca-killer, ho scritto che l’incuria di proprietari terrieri e pastori va di pari passo con quella dell’Ente Parco e dei Comuni.
Ho scritto che la Zona di Protezione Esterna dovrebbe entrare nel Parco, che ci vogliono autovelox a Villetta Barrea e sulle Cinque Miglia. E invece l’ANAS abbatte i pini, per consentire a chi va in auto di sfrecciare. Ho notato che tv e giornali, in questi giorni, dei tre poveri orsi (e della sopravvivenza dell’orso marsicano) se ne sono sostanzialmente fregati.
Non mi occupo abitualmente di politica, ma in quel che scrivo è evidente che nell’agenda di chi ci governa (ministri, sindaci, governatori dell’Abruzzo e del Lazio) la tutela dell’orso ha una priorità bassissima. Nelle scorse settimane, con un fastidio che sconfina nel disgusto, ho scritto delle beghe degli amministratori dell’Alto Adige e altre zone per riaprire la caccia a orsi e lupi.
Per salvare gli orsi ci vogliono interventi costosi, come delle recinzioni decenti sulle autostrade, e altri che richiedono conoscenza del territorio e buonsenso, come l’eliminazione di vasche-killer e fili spinati abbandonati. Poi servono interventi che disturbano qualche categoria di umani, come i cacciatori ciociari o i residenti del Trentino che portano i cani a spasso senza guinzaglio. E qui, quasi sempre, casca l’asino.
Scriverò ancora di orsi, perché è il mio mestiere e perché amo la natura e l’Appennino. Spero di non essere io a raccontare il giorno in cui l’incuria, la crudeltà, la burocrazia e la cattiva politica causeranno l’estinzione della specie. Spero che accada il contrario. Ma temo, e lo scrivo, che stiamo assistendo a una battaglia fino all’ultimo orso.
Ottimo intervento, lascia magari perdere i cani senza guinzaglio, che sono l’ultimo dei problemi, da loro gli orsi si possono difendere, da tutto il resto no
È difficile vivere in questa società che nega agli animali i loro diritti.l’uomo sta lavorando per l’estinzione di flora e fauna con ogni mezzo e non si rende conto che sta agendo per la propria estinzione.
Sono Abruzzese e conosco molto bene la mentalità chiusa di alcuni, forse troppi, individui e istituzioni che non riescono ancora oggi a capire l’importanza della fauna delle Nostre Montagne. Grazie di tutto!
Condivido ogni parola, con Grande tristezza per gli orsi e per la specie umana, che con la sua arroganza condanna il futuro di tutti gli esseri viventi
Stefano per favore non mollare. Un caro saluto Claudio
Lucido come sempre. Bravo Stefano
Grazie Stefano
Almeno tu.
Buonasera mi chiamo Anna e vivo in una piccola frazione di Sulmona, Via Cavate e vicino c’è Pettorano Sul Gizio.
Poco tempo fa ho letto di un’ ordinanza con il divieto di caccia proprio in zona Pettorano e zone limitrofe per tutelare l’orsa Peppina e i suoi cuccioli. Sento sparare continuamente in zona Cavate di Sulmona a pochi chilometri da Pettorano perché è una zona ricca di faggiani. Spero di non disturbare ma a lei sta a cuore la vita degli orsi. Qui in zona Cavate gli orsi arrivano. L’anno scorso è entrato uno nel pollaio dietro casa e mi ha ucciso le galline. Certo che sono dispiaciuta per le gallinelle, povere! Ma non voglio il male dell’orso. Dico questo solo per darle testimonianza che l’orso qui viene ma ci sono i cacciatori che sparano ogni giorno. Non si potrebbero fare controlli? Sparano lungo la linea ferroviaria e un paio di anni fa, un cacciatore mi ha sparato vicino. Premetto che sono troppo vicini alle case. Dove sparano i cacciatori è una zona antropizzata. Quel giorno rimasi pietrificata ed i miei cani fuggiti via terrorizzati. Vado con loro sempre lungo la ferrovia e non è piacevole incontrarli. Grazie di cuore per la cortese attenzione e mi scuso per l’intromissione. Cordiali saluti.
Condivido in pieno l’articolo e la preoccupazione.
Purtroppo conosco persone “afflitte” dal fatto che sul piano delle 5 miglia hanno incontrato dei cervi … Che sono pericolosissimi. Ma se un automobilista va piano qual’è il problema? La verità è che su quella piana vanno a forte velocità sempre da sempre. Non si tratta di mettere solo autovelox bensì servirebbero dei fossi per rallentare …. Simo noi che entriamo nell’habitat dei cervi non loro nel nostro!!!
Solo per correttezza, in Trentino le orse Jurka e Daniza non sono vittime di “uccisioni colpose”. Jurka è viva e attualmente in un’area faunistica in Germania mentre Daniza è deceduta durante la narcosi in operazioni di cattura.
Daniza è stata vittima dell’analoga illegale ordinanza che ha portato all’uccisione di KJ2 per mano della forestale di Romano Masé, e gli esiti dell’autopsia eseguita a Grosseto sono stati criptati allo stesso Corpo Forestale dello Stato che ne indagava l’uccisione. Rimarco che si continua a dimenticare l’unica mamma orsa che a tuttoggi si può salvare dalla illecita captivazione in un piccolo recinto al Casteller dell’Ass. cacciatori trentini che perdura dal maggio 2011: DJ3, figlia di Daniza e Joze. LIBERIAMOLA !!!
ITALY =ASHAME ON YOU !!!START DEFENED ALL ANIMALS AND NOT KILL THEM FOR GOD SAKE !!!
Buongiorno mi chiamo Massimo Alviani e vivo a Sulmona. Vado spesso in montagna 🏔 sia per fare delle belle camminate e sia perché o la passione della fotografia naturalistica. Purtroppo questi tre orsi 🐻 li o fotografati, mentre andavamo su per il sentiero un mio amico mi raccontava l’episodio che era successo nel 2010 e questa notizia che dopo 8 lunghi anni sono morti altri fa molto riflettere. Ma perché si è stati fermi tutti questi anni? Perché solo adesso lo stanno riempiendo e prima non è stato possibile riempirla di pietre oppure ricoprirla con terra? Purtroppo il rispetto non vi è più sia tra noi umani ma sopratutto per la natura che la nostra regione ci offre. Quando vado su per sentieri in altre montagne vedo tanti controlli, invece qui a me è capitato che mi hanno fatto obiezione perché stavo con il cavalletto della macchina fotografia fuori sentiero, però vi era un gruppo di una 25 persona che stava su in cresta dove non è possibile andare quando vi è il bramito dei cervi ed erano bei tranquilli lì sopra. Gli o chiesto come mai ma non ci è stato risposta. Spero che anche le guide dove ognuno paga rispetta le regole.