Quanto costano trenta metri di recinzione a prova di orso? Quanto costa un “tappo” di cemento per una vasca di 50 metri quadri o giù di lì?
La terribile notizia che arriva dalla Marsica, in Abruzzo, dove un’orsa e i suoi due cuccioli sono morti in una vecchia vasca per la raccolta dell’acqua, nella Zona di protezione esterna del Parco d’Abruzzo, Lazio e Molise, dimostra ancora una volta che in Italia si chiacchiera molto e si fa poco.
E’ stato un escursionista a trovare i tre animali annegati nella vasca sul piano carsico delle Fossette. Il personale del Parco e i Carabinieri forestali non hanno potuto fare altro che recuperare i corpi (c’è voluto un elicottero) e fare i rilievi del caso. Nella stessa vasca, qualche anno fa, erano stati trovati morti altri due orsi. Tre più due fa cinque, ovvero il 10% dei circa 50 orsi marsicani sopravvissuti. A rendere ancora più terribile la tragedia, è che poteva essere evitata facilmente.
Dopo il primo incidente il Parco, che nella Zona di Protezione esterna ha competenze limitate, ha intimato ai proprietari di recintare o chiudere la vasca. Questi signori, semplicemente, non lo hanno fatto. Lo stesso comportamento delle centinaia di nostri connazionali, nel Centro-Sud ma non solo, che ricevono ogni giorno un’intimazione a demolire un fabbricato abusivo o una sua parte (un balcone, una sopraelevazione, un pollaio) e semplicemente se ne fregano.
Di salvezza dell’orso si parla, e spesso con passione, da molti anni. Ma i funzionari, gli zoologi, gli esperti di vario tipo che lavorano per i Parchi, il Ministero dell’Ambiente, l’ex-Corpo Forestale dello Stato o le Regioni non riescono a prendere dei provvedimenti elementari.
In vent’anni, nessuno ha limitato la velocità sulla “strada killer” tra Opi e Villetta Barrea, dove vari orsi sono già stati ammazzati dalle auto. Le recinzioni scassate della A24 e della A25, che si chiama ironicamente Strada dei Parchi, permettono ogni anno a orsi e cervi di finire sulla carreggiata e morire. Sulla strada delle Cinque Miglia, traversata dagli orsi che vanno e vengono dalla Majella, non si sono messi autovelox, ma sono stati tagliati i pini per evitare danni agli umani che sfrecciano a velocità da autodromo.
Anni fa, funzionari di aree protette e Regioni si riunivano nel PATOM, il Patto Territoriale per l’Orso Marsicano. Si potrebbe mantenere la sigla, è cambiare il nome in Patto Territoriale per gli Orsi Morti. Con il costo del volo dell’elicottero usato per recuperare i tre cadaveri, si sarebbe potuto sigillare tranquillamente la vasca-killer. L’Abruzzo e l’Italia non meritano la meraviglia degli orsi.
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