Sullo sfondo, qui come a Forca di Presta, ci sono sempre le rocce del Vettore, la cima più alta dei Monti Sibillini. Anche il nome della struttura e le specialità della casa, dalle fettuccine ai funghi sono rimasti gli stessi. I gestori, Gino Quattrociocchi e Barbara Fiori, sono sempre loro.
Tutto il resto è drammaticamente cambiato. Il Rifugio degli Alpini, inaugurato nel 1973 dal gruppo di Ascoli Piceno dell’ANA, è sempre stato un punto di partenza strategico per i frequentatori dei Sibillini.
Qui iniziano il comodo viottolo per il Monte Macchialta e Forca Canapine, e i faticosi sentieri per il Vettore e il Lago di Pilato. Da qui si parte normalmente per arrampicare sul Pizzo del Diavolo. Da qui, con la neve, ci si incammina con le pelli di foca o i ramponi. Dai cocuzzoli intorno al rifugio decollano da decenni parapendii e deltaplani.
Nell’autunno del 2016, come molte centinaia di edifici ai piedi dei Sibillini, il Rifugio degli Alpini è diventato inagibile. Ci auguriamo che l’ANA riesca a rimetterlo in piedi al più presto.
Intanto, però, Gino e Barbara hanno riaperto la loro struttura, mantenendo il nome, nella zona SAE (le “casette” antisismiche) di Pretare, frazione di Arquata del Tronto. Non hanno posti-letto, ma continuano a cucinare come si deve. Un augurio di cuore a loro, e a tutti gli altri imprenditori che riprendono a lavorare, con fatica, sui Monti Sibillini sconvolti dal terremoto