a classica salita invernale al Monte Vettore, il “tetto” dei Sibillini. Un itinerario da fare con la piccozza e i ramponi (niente ciaspole!), e che offre fantastici panorami verso il Gran Sasso e le colline del Piceno. Qualche anno fa avevo inserito questo itinerario nel mio sito – uno dei primi! – per rendere omaggio alla bellezza di queste montagne, e per augurarmi che la situazione ridiventasse rapidamente normale. Oggi (2024) le strade sono percorribili, ma Arquata del Tronto, Castelluccio e gli altri centri della zona conservano delle ferite pesanti. La salita verso Forca di presate e il Vettore è ridiventata frequentata, merita una visita ma richiede una decisione attenta. D’inverno si tratta di un sentiero, elementare, normalmente assolato e monotono. D’inverno, soprattutto sulla cresta che precede il Vettoretto e nel pendio finale, è un percorso alpinistico, che richiede equipaggiamento adatto e attenzione, dove chi non ha esperienza può farsi accompagnare da una guida alpina. Il nuovo rifugio Zilioli, installato dalla Sezione di Ascoli Piceno del CAI, può essere utilizzato prenotando sul sito www.rifugiozilioli.it.
Dislivello: 950 metri
Tempo: 5 ore a/r
Difficoltà: E con la montagna asciutta, F in condizioni invernali
Il valico stradale di Forca di Presta (1536 metri), ai piedi delle vette più alte dei Sibillini, si raggiunge da Castelluccio, Arquata del Tronto o Montegallo. Dopo il terremoto del 2016 la sola strada aperta (ma non sempre) è la prima. Verificate prima di partire! Il rifugio degli Alpini, a sud della Forca, è inagibile e chiuso.
A piedi si segue il largo crinale, percorso in estate da un sentiero che aggira a sinistra dei cocuzzoli e si affaccia sulla Valle Santa, spesso percorsa dagli scialpinisti. Dopo aver traversato un pianoro si tocca la piccola croce che ricorda l’alpinista Tito Zilioli, e si superano un tratto ripido e la faglia, visibile solo senza neve, che si è aperta nel 2016.
Dal pianoro accanto al cocuzzolo del Vettoretto, si continua con una lunga diagonale, su terreno abbastanza ripido, (attenzione con neve abbondante o ghiacciata!) fino al nuovo rifugio Zilioli (2238 metri, 2.15 ore), del CAI di Ascoli Piceno. C’è un locale sempre aperto, il resto è accessibile su prenotazione (vedi sopra).
Si riparte traversando l’amplissima Sella delle Ciàule, da cui appare a sinistra il Pizzo del Diavolo con le sue rocce segnate dal terremoto, poi si imbocca un largo impluvio innevato che sale verso la cima. Dove questo si allarga in una conca ci si alza a sinistra fino alla larga cima del Vettore (2476 metri, 0.45 ore). In alternativa si può fare un giro verso destra, toccando la Cima di Pretare e finendo per una larga cresta. Sul punto più alto, dopo i terremoti del 2016, è stato piazzato un GPS dell’INGV, che segnala gli spostamenti causati da eventuali scosse. La discesa richiede 2 ore.
Stefano Ardito Escursioni invernali nell’Appennino Centrale, Idea Montagna 2021
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